mercoledì 23 dicembre 2015

Aspettando il Natale 2015

Abbiamo messo giù i paletti, per i confini deposito sterpaglie.

domenica 13 dicembre 2015

La nuova moneta i BITCOIN

.... i soldi virtuali ......
Bitcoin (simbolo฿; codice: BTC o XBT) è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, implementando un'idea dello stesso autore presentata su Internet a fine 2008. Convenzionalmente, il termine Bitcoin maiuscolo si riferisce alla tecnologia e alla rete mentre il minuscolo bitcoin si riferisce alla valuta in sé.[2]

sabato 28 novembre 2015

Incendi

http://www.quotidianopiemontese.it/2015/01/12/bruciano-le-montagne-biellesi-altri-tre-incendi-tra-oropa-e-bielmonte/#_


Articolo di: sabato, 05 dicembre 2015, 5:56 m.
Incendi in montagna, disastro mai visto

Paesi invasi dal fumo in Valsessera
«Abbiamo il morale a terra. Non siamo più in grado di intervenire in alcune zone in alto per colpa del fumo: una cappa enorme, spessa e nera che rende l’aria irrespirabile. La visuale? Peggio della peggiore nebbia...».
Rendono l’idea sulla misura dell’incendio in Alta Valsessera e del disastro all’ambiente che le fiamme stanno provocando, le parole di Rodolfo Gilardi, ispettore della sezione biellese del Corpo antincendi boschivi.
Decine di volontari dell’Aib stanno cercando in tutti i modi da giorni di avere ragione di un rogo mai visto dalle nostre parti, che ha già distrutto più di quaranta ettari di pascolo e di boschi di betulle, di pini e di abeti. Che sta provocando un disastro all’ambiente senza precedenti, che sta uccidendo animali e inquinando un luogo fino a pochi giorni fa ancora incontaminato, uno dei più belli del nostro territorio, proprio dietro l’Oasi Zegna.
Ieri le fiamme hanno continuato a divorare alberi e pascoli e a scendere verso la centrale del Piancone che si trova lungo la strada che collega frazione Castagnea alla diga delle Mische, una quindicina di chilometri di sterrato circondati da terreni scoscesi e boschi. I mezzi fuoristrada dei Vigili del fuoco si sono posizionati a protezione della centrale idroelettrica e delle strutture della diga, coadiuvati dai volontari Aib che, ieri pomeriggio, hanno continuato a spegnere le fiamme che scendevano sino alla strada.
Valter Caneparo

la Luna ricorda ..........


E' la sera dell'11 ottobre 1962, al termine della fiaccolata che conclude la giornata di apertura del Concilio ecumenico Vaticano II. Papa Giovanni in piazza San Pietro, in tono familiare, pronuncia quelle parole che conquisteranno ecommuoveranno il mondo intero: "Cari Figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce ,sola, ma riassunte la voce del mondo intero: qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, diventato padre per la volontà di nostro Signore... Ma tutti insieme, paternità e fraternità e grazia di Dio, tutto tutto...


Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà... Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare: dite una parola buona. Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza. E poi, tutti insieme ci animiamo: cantando, .sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino" .

venerdì 27 novembre 2015

Motori ....... 500.......2800

Progetto iniziale per sostituzione motore !!!!!!!


giovedì 19 novembre 2015

ITMA 2015 - Milano


19 novembre 2015 - ITMA Milano -

40 anni fa avevo visto le prime macchine circolari con comando elettroniche per tessere tessuti jacquard.
Che progressi .... i rings riescono a produrre il filato con uno stiro "pazzesco" da uno stoppino enorme direttamente ad un filo finissimo 1/70 Ne vale a dire 70.000 mt di filo pesano 1 kg.
Tantissime macchine plotter per stampa digitale direttamente sui tessuti . Epson, Hp (Unitrend),  e tantissime altre.
Zaffalon amico di Andrea lavora per gruppo Arioli, ed hanno rappresentanza anche della MHM Austriaca.

lunedì 14 settembre 2015

..... che storia vera .... raccontata da Patrizia Pennoni ....


Questa è la storia di mia madre
e di un uomo che non conoscerò mai e che forse è morto da tempo-
una ventina di anni fa abitavo ancora a Milano, dove sono nata , in un appartamento che era stato precedentemente dei miei genitori, poi ,con la pensione, loro si erano trasferiti a Carpi, paese natale di mia madre
.alcuni anni dopo mio padre morì di cancro ai polmoni: uno dei tanti omicidi commessi dalla Montecatini e dagli affluvi dei derivati del polimetilmetracrilato ,ma all'epoca nessuno sapeva.
così mia madre veniva spesso a trovarmi ed aiutarmi con mia figlia e una vita da burrascosa separata.
ho finito .
la storia incomincia appunto in una di quelle mattine in cui mia madre ,venuta a Milano ,stava preparando un caffe in cucina e io, accompagnata la bambina a scuola, mi toglievo il pigiama nascosto sotto il cappotto nella fretta di non arrivare in ritardo.
Mi ricordo che stava borbottando la caffettiera quando il telefono (c'erano ancora il telefono ,quelli normali , pesanti ,con il filo a ricciolo che ti obbligava a rimanere ancorato all'apparecchio perchè non si srotolava mai completamente)suonò
abbiate pazienza : merita
risposi con il solito “pronto??”
per 4 -5 secondi ,e sono tanti ,ci fu silenzio poi una voce maschile disse:
é casa Pennoni? Parlo con la signora Pennoni?
Sì parla con la signora Pennoni,ma lei chi è?
Mi scusi ma lei ha una voce troppo giovane .. forse ...sua mamma è viva?
Sì è viva e vegetissima ed è qui.
E lì?! .. ecco non ci speravo più .. me la può passare? Era lei che cercavo.
Mamma, urlo, c'è un signore che vuole parlare con te.
Arriva con un punto di domanda stampato in faccia, io faccio spallucce.
Le passo la cornetta e vado in cucina per godermi il mio caffè.
La sento rispondere poi un lungo silenzio e poi un urlo , poi un altro più sommesso , poi arriva il pianto e parole sconnesse e infine ancora lacrime e.. risate . Io sono piantata nel riquadro della porta e la guardo senza sapere che fare ,ma è felice. è giovane , il volto soffuso di una luce che non le avevo mai visto anzi che non ho visto mai più.
Sento che parlano fitto fitto per una buona mezz'ora e quando la telefonata si conclude mia madre è decisamente una simpatica sconosciuta che pernotta a casa mia .
Ancora commossa si siede in cucina davanti al suo caffè freddo. E la storia incomincia.una storia di guerra ,di ingegno umano. Di sensibilità e acume ,ma soprattutto di quel tipo di disperazione che rende creativi anche i sassi. Però bisogna avere di base un bel patrimonio di coraggio. Chissà se l'ho ereditato.
Comunque :
8 settembre 1944: fine teorica della guerra ,sbandati dovunque , esercito italiano disgregato e sono i più quelli che disertano per tornare finalmente a casa. Mio padre fra questi.
Mia madre, sposata da pochi anni, vive a Carpi e tenta in quei giorni di raggiungere i suoceri a villa saviola (mantova) per portare qualche vettovaglia e aspettare notizie.
i collegamenti sono ad intermittenza ,ma c'è un treno ancora attivo che fa la linea modena -mantova. I tedeschi sono dovunque e incattiviti, imbarbariti dalla sconfitta .in più Carpi è vicino a Fossoli noto campo di sterminio e la concentrazione di tedeschi in zona è molto alta: Quella dei peggiori.
Riesce a prendere il treno stracarico. Ci sono circa 5 fermate fra modena e mantova :ci sarà forse una bicicletta ad aspettarla e poi la pace di un villaggio sulle sponde del Po e l'attesa di notizie.
Nello scompartimento aperto di quelli con i sedili in legno tante famiglie cariche di pacchi , donne vecchi e bambini .
Solo, seduto di fronte a lei un uomo in borghese in una età sospetta.
non so se mia madre abbia pensato che forse anche suo marito poteva essere nelle stesse condizioni disperato e spaventato, sta di fatto che l'uomo tremava e si capiva che non aveva documenti, insomma un disertore.
propio alla fermata di Fossoli sale un commando tedesco per verificare se ci sono traditori.non guardano i documenti (non ne hanno più il diritto) semplicemente ammazzano i sospetti.
Guardo ora mia madre che continua a parlare davanti al suo caffè freddo ,la voce si è fatta sottile guardo le sue rughe, i suoi capelli fragili e penso a tutte le litigate fatte, le mie battaglie per l'indipendenza .e a quanto l'ho sottovalutata perchè dentro di me so che a questo punto farà qualcosa per salvare lo sconosciuto. Mia madre una delle tante eroine silenziose della seconda guerra mondiale.comunque mi rassicura il fatto che sicuramente la storia sia a lieto fine:sono vivi tutti e due.
Continuo:i tedeschi sono saliti e si stanno avvicinando .devono aver bevuto . Si sente che qualcuno scappa e una scarica di mitra lo segue , sono nello scompartimento vicino e lo sconosciuto inizia a tremare come una foglia e fa il gesto insulso di alzarsi per tentare di scappare.e qui il cervello di mia madre incomincia a funzionare a una velocità per me sconosciuta. ;gli salta in braccio si scopre le gambe (era molto bella e campionessa dei 200 ) e inizia a baciarlo appassionatamente coprendolo alla vista con effusioni appassionate. Non ho aggiunto ne omesso nulla alle sue parole Semplicemente ha funzionato. I tedeschi arrivano davanti a loro, guardano, scoppiano in una risata e proseguono.mia madre intanto continua la sua sceneggiata finchè tutti i tedeschi non scendono e il treno riparte.mia madre torna al suo posto come se nulla fosse successo. lo sconosciuto la fissa frastornato cercando di capire come quando e perchè.ma soprattutto cercando di capire come fosse rimasto vivo grazie a lei.
passata al paura, la gratitudine sommerge le parole di lui, riescono solo a scambiarsi nella fretta dei nomi e poi.... 45 anni dopo una telefonata in un mattino qualunque per ricordarle chi era , per ricordarle che qualcuno l'aveva cercata per 30 anni per ringraziarla di avergli concesso una vita, una moglie, dei nipoti ,rischiando la sua.

Perdonatemi: glielo dovevo

sabato 29 agosto 2015

giovedì 4 giugno 2015

Mulattiera lago della Vecchia


Per l’occasione furono anche assunti 13 provetti minatori di Pralungo, i cui nomi, con quelli dei 6 operai di Piedicavallo, dei 2 di Montesinaro, (INSERIRE FOTO MONTESINARI di altri di Andorno, Sassaia, Favaro, Mongrando e di altri 8 di Rosazza (tra cui 4 donne), accompagnano quelli di Federico Rosazza, di Giuseppe Maffei e di Giovanni Rosazza Cilin nella iscrizione incisa da Battista Rosazza Bertina su una grande roccia sotto al colle, nel versante di Issime, con la figura delle due valligiane che si scambiano un saluto augurale nelle loro parlate locali; vengono qui ricordati, oltre l’anno dell’intervento (1877), l’ideatore e gli esecutori di quell’imponente operazione, che consentì di migliorare il collegamento tra le due vallate, da secoli unite da intensi rapporti commerciali e da forti legami comunitari.

Un’altra originale iscrizione rupestre raffigurante la Vecchia e l’orso della leggenda fu realizzata nei pressi del lago, nel settembre di quell’anno, dallo stesso Battista Rosazza Bertina, coadiuvato da Angelo Gilardi Giambrav e da Luigi Rosazza Totagrande, che per 11 giornate di lavoro furono retribuiti con 34,15 lire; nell’anno successivo, il primo di questi validissimi scalpellini scolpirà il viso femminile della fontana antistante ai cascinali, su bozzetto di Giuseppe Maffei. (6)
http://www.rifugiolagodellavecchia.com/storia.html

domenica 24 maggio 2015

Cernobbio Concorso eleganza 2015

Mitico motoscooter "MOTOM"
.... era fantastico .... ha aiutato a motorizzare l'italia negli anni 50.

venerdì 8 maggio 2015

Mosso ..... una volta Mosso Santa Maria

Bella poesia ---- Bravi


Premio letterario PRIMAVERA POESIA 2015
Primo premio IV Classe Scuola Primaria di Mosso

RITRATTO DI MOSSO
Chiusa a nord dalla vetta Argimonia 
e ad est dal poggio S. Bernardo,
tra il verde di folti e rigogliosi castagni,
ecco a voi la valle di Mosso,
un paese di certo non molto grosso,
ma nel Biellese assai importante
e non per una ragione sola, ma tante!
Fu un tempo capo di “mandamento”,
dal cui successivo frazionamento
nacquero tutti quei paesini
che sono i comuni a Mosso più vicini.
Pur essendo non molto grande,
ben fornito era una volta di alberghi, caffè e locande
che offrivan ristoro e dimora 
ai turisti che allora
nella tranquilla Mosso venivano a cercare,
oltre alla quiete, anche l’aria salutare.
Ma ben scavando nella memoria,
troviam ciò che fece di Mosso la storia:
famosa divenne per le sue scuole,
asili e primarie non furon le sole
nacquero il “Convitto”, l’”Istituto Professionale”
poi la “Scuola Media” e quella “Tecnico commerciale”.
Mosso però, dedicò la sua attenzione
non solamente alla scuola e all’istruzione:
ed offrì così il lavoro alla sua popolazione;
operaie ed operai , ciascuno alla sua mansione
notte e dì per tutta la settimana 
nelle fabbriche a lavorar la lana,
per produrre tessuti pregiati
in tutt’ Italia richiesti ed apprezzati .
Illustri uomini qui sono nati
e sui libri di storia son menzionati:
Sella Pietro, Bartolomeo e Quintino
fondatore del club italiano alpino;
poi Garbaccio Alberto e Leone
che fu onorevole della nostra nazione;
infine Guido e Giorgio Quazza non possiam dimenticare, 
perché a loro è dedicata la nostra scuola elementare!
Le cose oggi ,ahimè, sono un po’ cambiate
e molte vecchie scuole sono state eliminate,
soprattutto le più piccole nelle frazioni,
han chiuso ormai per sempre i loro portoni!
E poi con questa crisi che continua ad avanzare,
anche il lavoro comincia a scarseggiare,
i disoccupati non fanno che aumentare,
perciò tante persone se ne son dovute andare.
Le ville signorili un tempo ben curate,
ora quasi tutte sono state abbandonate
e col passar degli anni anche depredate,
come l’ incantevole “Villa Poldina”
ormai divenuta un’autentica rovina!
Mosso tuttavia, è ancora un bel paesino,
della nostra vallata incantevole angolino:
al centro la grande piazza con l’antico porticato
a “San Carlo “intitolato,
poco più in là il salone parrocchiale
e qualche metro avanti il palazzo municipale.
Splendida è la sua chiesa dedicata a “Maria Assunta”
con un alto campanile che a fianco d’essa spunta.
E’ in questa “piazza Italia”che il lunedì mattino
viene allestito un mercato piccolino;
le bancarelle non sono numerose
ma ci puoi trovare un sacco di cose:
pesce, formaggi, frutta e verdure,
granaglie, fiori, vestiti e calzature.
E se non c’è il mercato e la spesa devi fare,
a Mosso c’è di tutto: non ti preoccupare!
“Attilio e Manuela” ti potranno offrire
dai prodotti alimentari a quelli per pulire;
carni fresche e prosciutti squisiti
dal macellaio “Piero” vi saran sempre forniti;
e se la sera non sai che cucinare,
“Franco”il pizzaiolo la soluzione ti può dare.
“Ettore” invece, il nostro tabacchino,
ti darà sali, tabacchi e poi qualche dolcino.
Da “Barbara e Giorgia” le due edicolanti, 
riviste e quotidiani potrai trovarne tanti!
Nel negozio di “Alessandro”,un giovane simpatico,
c’è una vasta scelta di ogni genere informatico.
Se poi ti assale qualche piccolo malore,
è a tua disposizione l’ ambulatorio del dottore;

per le medicine abbiamo il farmacista
e se la bocca vuoi curare c’è lo studio del dentista.
Ci sono poi le banche e l’ ufficio postale
dove il personale è disponibile e cordiale;
se poi avessi voglia di cambiar l’ acconciatura,
di te tre parrucchiere si prenderanno cura.
Uno spazio assai importante viene dato alla cultura
e per tutti quelli che aman molto la lettura,
alla biblioteca c’è una grande collezione,
di libri vecchi e nuovi sempre lì a disposizione.
Per fare uno spuntino, bere un caffè o gustare il gelato
vai al bar del”Gufo”o in quello sotto il porticato.
E’ quello di Mosso un “paese su misura”
perché dei suoi abitanti vuol prendersi cura,
offrendo servizi e comodità
alle persone di tutte le età.
Per i vecchietti che a casa soli non vogliono più stare
c’è la “Casa di riposo “che li può ospitare,
oppure l’ accogliente “Centro Anziani” 
per chi non sarà più giovane un domani;
e per garantirci sicurezza e protezione 
dei carabinieri abbiamo la stazione.
Infine ai più piccini lo spazio riservato,
è un parco-giochi sempre molto frequentato;
ma in fondo noi bambini pretese non abbiamo
e di poter giocare soltanto chiediamo.
Per renderci felici, allegri e sorridenti
un prato, il sole e l’aria pura sono più che sufficienti
Queste son le cose che Mosso ci può dare,

per questo noi speriamo di non doverlo mai lasciare

martedì 5 maggio 2015

Il Cinque Maggio

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
                                               Lui folgorante in solio
                                               vide il mio genio e tacque;
                                               quando, con vece assidua, ................cadde, risorse e giacque, ……..