lunedì 15 gennaio 2018

La storia del Caprone detto "BECCO" ; marito delle capre.

14 gennaio 2018 domenica –
La storia del Caprone detto “BECCO” ; marito delle capre
Era da un po’ di tempo che hai Boschi si aggira un caprone,  dal mese di ottobre 2017, poi finalmente i proprietari delle varie caprette circa una quindicina, sono venuti a prenderle le hanno portate a casa; ma purtroppo il Becco non sono riusciti a catturarlo.
E’ un caprone abbastanza vecchio e di una bella stazza, con delle corna  molto arrotolate, cattivo non si sa chi siano i proprietari forse i ITTERDEP o i DNARG OLLEM di Mosso e Camandona, fatto sta che hanno tutto l’interesse di abbandonarlo.
E’ entrato anche nel giardino dei vicini, Casa gialla, scorazzando dappertutto e sono abbastanza contrariati dell’accaduto.
Eravamo in macchina che andavamo ai Boschi e mi chiama il Caldrina dicendomi che nel balcone della casa ai Boschi c’era il becco che scorazzava. Non ci credo e me lo faccio ripetere, come è possibile il balcone è a 6 metri da terra, ma purtroppo una parte del tetto della nuova tettoia confina con il retro della casa ed è molto vicino al terreno facilmente si può accedervi.
Forse i cacciatori di cinghiali con i cani hanno fatto correre anche il becco, che si è spaventato è andato sul tetto ed inseguito è saltato dentro nel balcone.
Durante il percorso per andare ai Boschi con Anna E Samuele discutiamo il da farsi e decidiamo di chiamare i carabinieri di Mosso.
Mi presento sono Silvano Strobino, mi conoscono per via della vicissitudine di mio fratello Nello; gli dico che non sono matto ma nel balcone al secondo piano della casa ai Boschi c’è un caprone che si aggira e non è in grado di scendere. Mi fanno ripetere la domanda, il piantone mi dice di attendere un attimo e si confronta con il maresciallo, dopo un po’ mi dice che avvisano la pattuglia  e che andranno a vedere, spiego che noi non possiamo essere li prima di un’ora.
Andiamo a Pavignamo lasciamo Anna e poi io e Samuele andiamo ai Boschi. Nel frattempo mi chiama il piantone dei Carabinieri e mi dice : “Sig Strobino tutto è risolto abbiamo fatto un soppraluogo ed il caprone è fuggito. Può rientrare regolarmente in casa”.-
Sono quasi dispiaciuto perchè pensavo che non poteva scappare e con l’aiuto di miei amici pensavamo di poterlo catturare.
Prima di arrivare ai Boschi, vicino al ponte di Pistolesa, incrociamo la pattuglia dei Carabinieri, ci accodiamo alla loro macchina, lampeggiamo diverse volte, e facciamo segno di fermarsi; si fermano dopo il ponte della Pistolesa vicino al Parco Avventura.
Scendiamo e ci spieghiamo sull’accaduto.  Sono in tre vicebrigadiere, appuntato e maresciallo, loro sono andati ai Boschi hanno visto il caprone, ma quando li ha visti arrivare si è spaventato ed è scappato. Ha corso lungo il balcone andando nella direzione opposta da dove entrato, verso la ns. camera, ha scavalcato la ringhiera, forse cercava di saltare sull’altro tetto adiacente, ma è caduto giù da una altezza di 6 metri, senza farsi niente e fuggendo a tutta birra dalla mulattiera di accesso, dove abbiamo messo provvisoriamente un piccolo riparo per i cinghiali.
Pensavano che con quel salto si schiantasse a terra, ma sono rimasti esterrefatti anche loro.
Chiediamo cosa si può fare, conoscono il problema, vedranno se riescono a far intervenire la Guardia Forestale per cercare di sedarlo e portarlo via.
Il caprone nel saltare sul tetto ha ammaccato la grondaia in rame, vedremo di raddrizzarla alla belle e meglio; abbiamo messo delle assi a protezione per vedere se riusciamo ad evitare che salti ancora sul tetto. Abbiamo messo delle assi anche sul tetto della travà, perché anche li il tetto confina con il terreno e molto facilmente puoi saltare su.

La cosa più comica è stata la telefonata ai Carabinieri e la loro risposta che potevano accedere a casa nostra, stria simile alla telefonata ai Vigili del Fuoco di Genova della persona che aveva scambiato dei cinghiali con i loro piccoli per dei piccoli elefantini !!!!!


Nello spesso periodo c’è stato anche un vento forte con direzione opposta al solito, normalmente viene da nord-ovest, (maestrale, tramontana) invece questa volta è venuto da sud –est (libeccio, scirocco), normalmente porta sempre dei danni perché da quella parte non ci sono montagne a proteggere la casa ai Boschi.
Le coperture in lamiera dei tavoli in giardino erano state sollevate, perché il vento veniva da sotto; ma la cosa più grave è stata la caduta di un abete che avrà avuto 60 anni, cresciuto a ridosso di un muro sopra ad una parte di roccia, quindi con le radici superficiali. E’ caduto in direzione sud ovest, per fortuna non verso la casa e sfiorando la pianta di cachi che si trova sopra al muro dove normalmente buttiamo tutte le risulte eccedenti di rami ed erbe.

Era tutto bagnato anche l’ingresso del bagno, normalmente quando piove l’acqua in quel punto non vi arriva mai.