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venerdì 26 gennaio 2018
domenica 21 gennaio 2018
lunedì 15 gennaio 2018
La storia del Caprone detto "BECCO" ; marito delle capre.
14 gennaio 2018 domenica –
La storia del Caprone detto “BECCO” ; marito
delle capre
Era da un po’ di
tempo che hai Boschi si aggira un caprone, dal mese di ottobre 2017, poi finalmente i proprietari delle
varie caprette circa una quindicina, sono venuti a prenderle le hanno portate a
casa; ma purtroppo il Becco non sono riusciti a catturarlo.
E’ un caprone
abbastanza vecchio e di una bella stazza, con delle corna molto arrotolate, cattivo non si sa chi
siano i proprietari forse i ITTERDEP o i DNARG OLLEM di Mosso e Camandona,
fatto sta che hanno tutto l’interesse di abbandonarlo.
E’ entrato anche
nel giardino dei vicini, Casa gialla, scorazzando dappertutto e sono abbastanza
contrariati dell’accaduto.
Eravamo in
macchina che andavamo ai Boschi e mi chiama il Caldrina dicendomi che nel
balcone della casa ai Boschi c’era il becco che scorazzava. Non ci credo e me
lo faccio ripetere, come è possibile il balcone è a 6 metri da terra, ma
purtroppo una parte del tetto della nuova tettoia confina con il retro della
casa ed è molto vicino al terreno facilmente si può accedervi.
Forse i cacciatori
di cinghiali con i cani hanno fatto correre anche il becco, che si è spaventato
è andato sul tetto ed inseguito è saltato dentro nel balcone.
Durante il
percorso per andare ai Boschi con Anna E Samuele discutiamo il da farsi e
decidiamo di chiamare i carabinieri di Mosso.
Mi presento sono
Silvano Strobino, mi conoscono per via della vicissitudine di mio fratello
Nello; gli dico che non sono matto ma nel balcone al secondo piano della casa
ai Boschi c’è un caprone che si aggira e non è in grado di scendere. Mi fanno
ripetere la domanda, il piantone mi dice di attendere un attimo e si confronta
con il maresciallo, dopo un po’ mi dice che avvisano la pattuglia e che andranno a vedere, spiego che noi
non possiamo essere li prima di un’ora.
Andiamo a
Pavignamo lasciamo Anna e poi io e Samuele andiamo ai Boschi. Nel frattempo mi
chiama il piantone dei Carabinieri e mi dice : “Sig Strobino tutto è risolto
abbiamo fatto un soppraluogo ed il caprone è fuggito. Può rientrare regolarmente
in casa”.-
Sono quasi
dispiaciuto perchè pensavo che non poteva scappare e con l’aiuto di miei amici pensavamo di poterlo catturare.
Prima di arrivare
ai Boschi, vicino al ponte di Pistolesa, incrociamo la pattuglia dei
Carabinieri, ci accodiamo alla loro macchina, lampeggiamo diverse volte, e
facciamo segno di fermarsi; si fermano dopo il ponte della Pistolesa vicino al
Parco Avventura.
Scendiamo e ci
spieghiamo sull’accaduto. Sono in
tre vicebrigadiere, appuntato e maresciallo, loro sono andati ai Boschi hanno visto il caprone, ma quando
li ha visti arrivare si è spaventato ed è scappato. Ha corso lungo il balcone
andando nella direzione opposta da dove entrato, verso la ns. camera, ha
scavalcato la ringhiera, forse cercava di saltare sull’altro tetto adiacente,
ma è caduto giù da una altezza di 6 metri, senza farsi niente e fuggendo a
tutta birra dalla mulattiera di accesso, dove abbiamo messo provvisoriamente un
piccolo riparo per i cinghiali.
Pensavano che con
quel salto si schiantasse a terra, ma sono rimasti esterrefatti anche loro.
Chiediamo cosa si
può fare, conoscono il problema, vedranno se riescono a far intervenire la
Guardia Forestale per cercare di sedarlo e portarlo via.
Il caprone nel
saltare sul tetto ha ammaccato la grondaia in rame, vedremo di raddrizzarla
alla belle e meglio; abbiamo messo delle assi a protezione per vedere se
riusciamo ad evitare che salti ancora sul tetto. Abbiamo messo delle assi anche
sul tetto della travà, perché anche li il tetto confina con il terreno e molto
facilmente puoi saltare su.
La cosa più comica
è stata la telefonata ai Carabinieri e la loro risposta che potevano accedere a
casa nostra, stria simile alla telefonata ai Vigili del Fuoco di Genova della
persona che aveva scambiato dei cinghiali con i loro piccoli per dei piccoli elefantini
!!!!!
Nello spesso
periodo c’è stato anche un vento forte con direzione opposta al solito,
normalmente viene da nord-ovest, (maestrale, tramontana) invece questa volta è
venuto da sud –est (libeccio, scirocco), normalmente porta sempre dei danni perché
da quella parte non ci sono montagne a proteggere la casa ai Boschi.
Le coperture in
lamiera dei tavoli in giardino erano state sollevate, perché il vento veniva da
sotto; ma la cosa più grave è stata la caduta di un abete che avrà avuto 60
anni, cresciuto a ridosso di un muro sopra ad una parte di roccia, quindi con
le radici superficiali. E’ caduto in direzione sud ovest, per fortuna non verso
la casa e sfiorando la pianta di cachi che si trova sopra al muro dove normalmente
buttiamo tutte le risulte eccedenti di rami ed erbe.
sabato 13 gennaio 2018
mercoledì 3 gennaio 2018
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